Miti

Myths


Cosa ci suggeriscono queste antiche effigi circondate dalle fronde? I loro nomi spesso non sono più leggibili, causa l’usura del tempo, i loro attributi non aiutano ad indentificarne le sembianze, le vestigia restano mute. Negli antichi miti il rapporto con la natura è sempre stato strettissimo: pensiamo al ratto di Proserpina come avvio dell’alternarsi delle stagioni, alla ninfa Cloris, che fecondata da Zefiro, prende le sembianze di Flora nella “Primavera” del Botticelli, le storie di Dafne (tramutatasi in lauro per sfuggire ad Apollo) o di Filemone e Bauci,
gli sposi mutati da Zeus in alberi uniti nel tronco, simbolo dell’amore eterno. Anche noi possiamo immaginare, in questo giardino incantato, che in qualche momento, lontano dagli occhi dei mortali, le pietre possano riprendere vita e raccontare le loro storie, mentre il trascorrere degli anni le accompagna dolcemente nel loro immergersi nel verde che le circonda, dissolvendo nel ventre della madre terra ogni loro trascorsa passione.